La stagione più bella per vedere il Carso? io rispondo sempre che ogni periodo è quello “ideale”! Non c’è un mese uguale all’altro e in cui non ci siano fioriture da ammirare, profumi da annusare, suoni da ascoltare, ogni volta diversi e unici.
L’Autunno, però, è forse la parte dell’anno che più attrae verso l’altopiano carsico alle spalle di Trieste, dove fare escursioni che permettono di immergersi – letteralmente! – nei suoi colori e nelle sue atmosfere.
Quando il Carso “accende” i suoi colori
Il momento migliore? di solito va da fine ottobre a metà novembre e oltre. Dipende da vari fattori, come la temperatura, le precipitazioni, il vento… e anche dalla Bora, che se soffia forte può far cadere le foglie “in un colpo solo”.
Non tutte le zone del Carso “si colorano” nello stesso momento. Quelle più fredde e interne, come per esempio i dintorni di Pesek, iniziano ad assumere i caldi colori dell’autunno prima di quelle più vicine al mare, lungo la costa verso Santa Croce e Aurisina. A seconda del periodo potresti quindi trovare alcune località con uno stadio più o meno avanzato di altre.
Il sommaco e le sue sfumature rosso fuoco
Il sommaco è il protagonista assoluto dei colori autunnali: il rosso è quello che viene immediatamente associato all’arbusto che è un po’ il simbolo del Carso. Ma le sue foglie, da quando la clorofilla cessa la sua funzione, dal verde possono assumere tutte le sfumature del giallo e dell’arancione, fino a diventare rosso scuro, passando per fasi intermedie in cui sono presenti diverse tonalità, venature, macchie e gradazioni diverse.
Lo sapevi che il suo vero nome è scotano? Proprio così: viene chiamato impropriamente “sommaco” o “sommacco”, ma si tratta di Cotinus coggygria, detto anche “albero della nebbia” (per scoprire perché ti invito a venire a vederlo in primavera!).
Dove ammirarlo
Diffuso in tutto il Carso, per vederlo puoi percorrere i sentieri nei dintorni di Pesek, ai piedi del monte Cocusso, sul Monte Stena, oppure nei dintorni di Basovizza, tutte località facilmente raggiungibili.
Il foliage è da ammirare anche lungo i “sentieri classici”, come la Napoleonica o il Rilke; riparati dalla Bora, sono però anche quelli più frequentati. Il mio consiglio è di partire in esplorazione di altri itinerari dove assaporare anche il piacere della scoperta!
Per un insolito abbinamento del color ruggine con l’argento della salvia ti suggerisco poi il percorso che unisce Santa Croce ad Aurisina e prosegue lungo il ciglione a picco sul mare: qui il contrasto dei loro colori con il bianco del calcare è proprio suggestivo.
Pioggia di foglie e grandi alberi
Se per te l’esperienza del “foliage” significa attraversare il bosco sotto una “pioggia” di foglie che cadono dai rami, allora ti emozionerai camminando tra i faggi e i carpini di Grozzana, o sulle piste che attraversano il bosco Koller e il bosco Porenta nell’area di Padriciano.
È proprio al cospetto di alberi come questi che devi andare se vuoi sentire le foglie scricchiolare e frusciare sotto ai tuoi piedi!
E se soffia la bora… un sentiero nel bosco è la scelta migliore: a passo svelto per scaldarsi, ascoltando il vento in alto, tra i rami.
Ascolta!
Colori d’autunno tra i vigneti
Anche i vigneti offrono uno spettacolo multicolor nel periodo autunnale. Dopo la vendemmia si preparano ad affrontare l’inverno, e prima di spogliarsi delle loro grandi foglie assumono tinte che per fascino e impatto visivo non hanno nulla da invidiare allo scotano.
Dove andare per godere dei colori del Carso rurale, tra i filari di vite? ti suggerisco una passeggiata a San Pelagio, nei dintorni di Prosecco e sui terrazzamenti vicino a Contovello.
Il momento della giornata che rende tutto ancora più magico? verso il tramonto: a quell’ora la luce può impreziosire il paesaggio con toni caldi e avvolgere anche te in un abbraccio luminoso, prima che il sole scompaia sotto l’orizzonte.
Ti piacerebbe scoprire nuovi scorci e ammirare il Carso nel suo momento di massimo splendore, lontano dai percorsi più conosciuti?