Bora, freddo… e jota!

come fare la jota triestina
Foto di Kaja Avberšek from Velenje – Ljubljana, Slovenija [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons
La Bora ha già fatto sentire la sua presenza in questa fine novembre e l’aria è diventata frizzante.

E non è un caso che proprio in questi giorni si parli tanto della jota, uno dei piatti tipici triestini che solo a nominarlo riscalda…

La jota è una zuppa calda – ovviamente! – molto ricca… e calorica! Fagioli, patate, crauti (cavolo cappuccio acido), salsiccia e costine affumicate di maiale sono i suoi ingredienti.

A fine 2018 è stata addirittura protagonista di un evento a lei dedicato: Jotamata, iniziativa che il Comune di Trieste ha organizzato in collaborazione con la Pro Loco per farla conoscere e assaggiare nei ristoranti e buffet più caratteristici del centro di Trieste.

La storia della jota

Ti ricordi il post di tempo fa in cui ti ho raccontato come si facevano gli gnocchi di susine 125 anni fa? Ho aperto di nuovo quell’antico libro di ricette per cercare come si faceva la jota in quel tempo. E non l’ho trovata! Allora mi sono incuriosita e ho fatto un po’ di ricerche.

Ho scoperto per esempio che le prime testimonianze di questo piatto risalgono al 1432 in Friuli, a Cividale. La preparazione della jota, come spesso accade, ha diverse varianti a seconda della zona in cui viene consumata, e non mancano le controversie sulla sua vera origine. Di certo è che la sua diffusione copre il territorio dalla Carnia a Trieste e oltre, fino a Fiume.

Puoi leggere un po’ della sua storia in questo articolo scritto da Enos Costantini, da pagina 68 a pagina 72, per una pubblicazione sul sito della Regione Friuli Venezia Giulia.

La ricetta: come si fa la jota?

Se vuoi preparla anche tu invece puoi scaricare il libricino con la ricetta scritto appositamente per Jotamata, lo trovi cliccando qui.

Si parla anche della Bora, perché quando soffia, la jota si mangia ancora più volentieri!

Jota da vedere e mangiare con gli occhi

Ma se vuoi “sentirne il profumo”, ammirare la sua preparazione “come una volta” e immergerti in un’atmosfera che sa di casa, devi proprio vedere il video della Signora Palmira, una bellissima testimonianza girata dai ragazzi di Hey Trieste. Poesia.

Buon appetito!

 

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